lunedì 29 agosto 2011

Fa caldo ma il tormentone dell'estate è un altro

Ogni anno si ripete il ciclo del "tormentone" dell'estate con una canzone passata talmente tante volte per radio che hai due sole soluzioni: o la ami alla follia o strilli non appena partono le prime note. Ricordo il boom con "Hanno ucciso l'uomo ragno" degli 883 che nell'ormai lontano 1993 hanno caratterizzato un'intera stagione. Ma a Roma ci sono altri fenomeni che caratterizzano la città eterna e malgrado il caldo che fino a poche ore fa rendeva  impossibile l'ipotesi di mettere piedi fuori casa nella fascia oraria 9/22.... Parliamo, ovviamente di calcio. Al bar, al giornalaio, al semaforo o sulla metropolitana il famoso "essere o non essere" è diventato un più moderno "Totti o Luis Enrique"? Un dramma con il quale i calciofili di fede giallorossa convivono dalla serata infausta che ha visto la Roma eliminata ai preliminari di Europa League ad opera di un modesto Slovan Bratislava cinico e tagliente come il Manchester United. Ma l'eliminazione ha poca importanza. Torniamo al punto saliente, alla domanda critica che occupa spazi nei giornali, nelle radio, nei forum per non parlare dei social network dove l'argomento ha creato più gruppi e discussioni del terremoto in Giappone. Chi scegliere tra il simbolo della Roma, giocatore eccezionale che da oltre 20 anni porta la maglia giallorossa come una seconda pelle, ed il bel tenebroso tecnico spagnolo, giunto a Roma per importare dalla sua terra d'origine l'ormai stra-utilizzato (solo a parole) modello Barcellona?
Speriamo che i diretti interessati trovino loro una risposta convincente a questa diatriba in modo che si possa passare al problema successivo e restituire calma al popolo giallorosso che vive con poca serenità questa situazione all'alba di una stagione che, nemmeno iniziata, ha già salutato l'Europa.
Dal mio modesto punto di vista era meglio pensare a chi avesse ucciso l'uomo ragno piuttosto che correre appresso a queste beghe calcistiche, soprattutto poi pensando allo "sciopero", se tale si può definire, che ha lasciato gli appassionati di calcio a trascorrere una domenica senza partite. Ma se per una volta scioperassero i tifosi?

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