martedì 13 dicembre 2011

La vera nemica del millennio

La leggo su tutte le confezioni alimentari; su ciò che mi piace è a livelli altissimi, su ciò che evito come la peste (ossia alimenti che fanno bene) ha valori normali.

Ne vorrei tremila al giorno ma se supero quota milleduecento sono dolori

Una cosa ti piace? Ne contiene tante quante un pasto completo, anzi due e peserà, a dire tanto, 50 grammi. Ma sono 50 grammi ben concentrati che hanno la compattezza di un san pietrino.

L."Ti piace l'insalata?"
F."Ma scherziamo? E' verde come la criptonite e con questo t'ho detto tutto"
L: "Peccato, perchè di questa ne potevi mangiare a volontà"
F. "E come ti sbagli... scontato come un panettone dopo il 7 gennaio al discount"

Ci scontriamo praticamente tutti i giorni anche se lei è scorretta e si presenta sempre con un nutrito numero di seguaci. Io sono da sola... Oddio, proprio sola no visto che mi fanno compagnia i miei chili.

Ma, e credo di poterlo dire solo in questo caso, i miei chili sono tanti ma mai quanti le CALORIE!

promozioni online

domenica 11 dicembre 2011

C'è un tag per te

“Ciao, lo sai che ti ho taggato ieri?”. Questa frase ricorre spesso nelle conversazioni mondane, sopratutto quando ti trovi a prendere l'autobus nell'orario che coincide con l'uscita da scuola dei giovani d'oggi. "Sei proprio er peggio, m'hai levato l'amicizia da facebook così non te posso più taggà". Una minaccia? Un insulto? Un anatema?
Per gli inesperti e sempre più rari non utilizzatori di Facebook la frase sembra addirittura un misto tra un messaggio subliminale ed un significato che possa nascondere chissà quale maleficio.
Il non essere taggati almeno una volta rischia di rappresentare un’onta difficile da cancellare ed un qualcosa di assolutamente inconcepibile! "Non t'ha taggato? Vuol dì che te non je ne pò fregà di meno". Quest'ultima è una perla raccolta sabato.
Ma cos’è il tag? Trattasi semplicemente e banalmente di un modo per richiamare con nome e cognome un amico e/o conoscente per fargli vedere un video, per dedicargli una canzone o per mostrargli una foto che lo ritrae o per far rosicare il tizio/tizia di turno perchè non era presente.
Inutile dire che su FB ci sono tanti tag non autorizzati ed a dire il vero non è nemmeno necessario essere iscritti a FB per scoprire che un amico ha pubblicato una foto di una cena ed ha inserito pure a te che magari non sei nemmeno iscritto al social network. La privacy, questa sconosciuta.
Ma oltre al già preoccupante fenomeno della totale incuranza della riservatezza dei dati, andiamo a fare una breve passeggiata nel lato oscuro del tag. Essere taggati da un amico o da un semplice conoscente può nascondere delle insidie riconducibili ai soliti antipatici ed arcinoti virus che tendono a rubare le nostre informazioni e, in casi estremi, la nostra password. Accorgersene non è certo semplice soprattutto quando i tag vengono da persone delle quali ci fidiamo e che, ignari, sono stati attaccati a loro volta. Per sfuggire a questa trovata, alla quale gli stessi creatori di FB stanno lavorando, non si può fare molto se non adottare qualche piccolo accorgimento. Prima di accettare le notifiche dei tag controllate bene che il vostro amico abbia inserito una foto che sia in qualche modo riconducibile a voi (io adoro Claudio Baglioni, se un mio amico mi tagga in un video dei Sepoltura c’è qualcosa che non quadra).
Inoltre potete verificare se a taggarvi è qualcuno con il quale avete si e no scambiato due parole negli ultimi mesi: diffidate ancora di più dal visionare la foto e cancellate il vostro tag dalla stessa. Un ultimo consiglio banale ma sempre efficace: cambiare la password una volta al mese. Noioso sicuramente ma un minimo di attenzione in più non fa certo male ed un giorno mi ringrazierete.
Chiaramente dovrete scontrarvi con la dura realtà dove senza tag sei considerato meno di zero... Eh sò problemi d'altronde....

venerdì 9 dicembre 2011

Strada facendo...

A Roma è impossibile fissare un appuntamento e sperare di arrivare puntuale. Un pò per la nostra innata indole del "Tanto pure se arrivamo con cinque minuti de ritardo mica casca il mondo" ed un pò perchè il traffico fa parte della nostra vita un pò come le mura di casa. Se vuoi arrivare puntuale come minimo devi uscire di casa con un paio di ore di anticipo ma devi considerare che non manca mai l'incidente sul raccordo anulare causato dalla signora che si sta mettendo l'ombretto ed ha tamponato l'imprenditore con il suv impegnato in una videoconferenza con il resto del mondo.
Da evidenziare la presenza di alcune strade che se non trovi intasate e riesci nella miracolosa impresa di aver ingranato la seconda per ben due volte ti viene il dubbio che sia domenica o giorno festivo e potevi rimanertene a casa a riflettere se il senso della vita sia sul letto oppure sul divano.
Una di queste è Viale Castrense, siamo a San Giovanni.
Trovare parcheggio qui in orario 8/20 è impossibile su entrambi i lati ma la cosa tragicomica si verifica quando esci di casa e la tua macchina è una di quelle privilegiate parcheggiate al fianco delle imponenti mura aureliane.
Il parcheggio che ti appresti a lasciare alle 9 della mattina e conquistato con poca difficoltà la sera prima, lo potresti rivendere a peso d'oro ma alla fine ti trovi a fare ad arbitro tra i contendenti che aspirano a parcheggiare.
Il tutto condito dal fatto che entri in macchina e praticamente sei già in fila, un'interminabile coda che parte dalla Tangenziale, altezza Piazza Bologna, ed un serpentone che arriva fino alla famosa Coin di San Giovanni. Ormai gli automobilisti si conoscono, passano le loro giornate come un mega raduno di famiglia, si scambiano opinioni, commenti sportivi, chiedono notizie sull'andamento a scuola dei figli ed a volte si consumano pure tradimenti e si combinano matrimoni. I romanisti li riconosci dalle facce... evitano accuratamente l'argomento calcistico e si lanciano in argomentazioni astro/fisiche pur di non parlare della loro squadra.
A volte passano anche dei volontari della protezione civile a distribuire cartelle del bingo per allietare le ore trascorse sulla tangenziale (ora che si avvicina il Natale passeranno le cartelle per una tombola); ai tifosi della Roma forniscono pure un paio di bustine di camomilla. A casa ormai ne ho un'intera collezione e posso pure mettere su una filiale della Bonomelli...

sabato 3 dicembre 2011

La spesa....

Come tutti i comuni mortali il solo giorno utile per fare la spesa è il sabato e come sai trovi praticamente tutta la città a fare a "carrellate" al supermercato. File interminabili alle casse, genitori che portano i propri bambini alle giostre del nuovo millennio (ormai antiquate le montagne russe, meglio i centri commerciali!), cassieri alle prime armi che davanti ad un pezzo da 100 euro (divenuto sempre più raro, infatti io vi parlo del centone della signora davanti a me) tentano l'utilizzo del pennarello per capire se siano veri o falsi. Di questi tempi mai fidarsi... Ma dopo aver disegnato un intero cruciverba sul malcapitato pezzo verde la signora, giustamente stranita e con un applomb degno di Oxford apostrofa il commesso con un grazioso "Regazzì se ce metti tanto pure a spoglià la tua donna quella fa bene a metterti le corna". Un secondo interminabile di silenzio, il gelo alla cassa e dopo un secondo non è mancata la risata che rompe l'atmosfera e si colloca come un elefante in una cristalleria.
Scontato come un paio di pantaloni da sci ad agosto che la risata fosse la mia.

Arriva il mio turno, il commesso non mi spiccica parola e per il totale da pagare mi indica di guardare il display; personalmente mi ero ben guardata dal provare ad incrociare il suo sguardo un pò, ma giusto un filino, per vergogna per la risata irriverente ma soprattutto per la consapevolezza che se lo avessi guardato in faccia avrei peggiorato ulteriormente la situazione ridendo nuovamente, ma stavolta proprio davanti a lui.
Ma il mio innato e pessimo istinto ha avuto il sopravvento ed al momento di pagare ho esordito con un macabro "tranquillo, non ho 100 euro ma solo pezzi da 10". Praticamente il resto me lo ha quasi tirato.....

mercoledì 16 novembre 2011

Perle metropolitane

In metropolitana "A mà, stasera torno tardi"
La madre "chiedijelo a tuo padre"
Figlio "vabbè me ce stai te lo chiedo a te"
La madre "no, lo devi chiedere a lui"
Figlio "vabbè je mando un sms"
La madre "ma non li sa leggere"
Figlio "problemi suoi, il sms lo mando. La mia richiesta risulta e quindi sò scagionato e non potete dì che non v'ho avvertito. Bella mà".
Ed è sceso dalla metropolitana lasciando la madre di pietra...

In strada, in mezzo al solito traffico che caratterizza Roma. Semaforo rosso.. tutti fermi. Semaforo verde... tutti fermi ma una sinfonia di clacson. Ariscatta il rosso e ci si muove di un paio di metri (che qualcuno sia stato inghiottito dall'asfalto?!), semaforo verde ed ovviamente le macchine più ferme dell'Altare della Patria. Dalla macchina accanto un signore incolla la mano al clacson con un ardore invidiabile. Dalla macchina avanti si affaccia un lord (altro non poteva essere) che con accento tra l'anglo sassone ed il romano antico esclama un "suona tra le gambe di tua moglie che sicuramente c'è più traffico di qua".
Impietrita faccio una conversione e cambio strada... Non ho idea di cosa sia successo dopo tra il gentiluomo ed il suonatore incallito.

mercoledì 2 novembre 2011

Pubblicità progresso

Vi posto solo una foto, giudicate voi dal titolo e decidete se volete leggere questa rivista...

martedì 1 novembre 2011

Il sistema fognario di Roma non teme rivali


Non entro nel merito di nulla, il nubifragio a Roma del 20 ottobre scorso ha fatto più danni di Carlo (era Carlo?!) in Inghilterra.
Io vi posto solo una fotografia, lascio a voi i commenti (se leciti).
Solo una nota: pioveva da un'oretta con il particolare di un tombino, che nel bel mezzo di viale Castrense, sgorgava acqua come le fontane che danno vino a Marino durante la sagra dell'uva.

La mia macchina è stata arruolata per essere esposta all'Acquario di Genova.

Il dentista perchè no...

Capita spesso di incorrere in persone facoltose (e rinomate) che presentano una dentatura talmente brutta che nemmeno Dario Argento se la sentirebbe di scritturarla.
A questo proposito sono nate delle battute, anche piuttosto cattive, che meglio rispecchiamo lo status dentale di questi personaggi.
Ma scindiamo i casi...
1) Denti Gialli
"Ma te lavi i denti con Titti la mattina?"
"Se riesci ad averne almeno uno bianco te scritturano al Vaticano come porta bandiera"
"ma come dentifricio usi la maionese"?


2) Un dente si, un dente no
"Hai un dente ogni fermata d'autobus"
"Hai un dente ad ogni giornata positiva della borsa di Milano" (tristemente attuale)
"Te posso soprannominà il pianista? Hai pure i tasti per fare i diesis" (rubata ad un amico di un mio amico - ndf)
"Pare che hai un cruciverba in bocca" (copyright del Delenda alias Simone)

Si sa, la diplomazia è il nostro forte....

sabato 8 ottobre 2011

L'evolversi di una stagione

Premessa: siamo nel 2004, la nostra squadra del cuore (a volte anche del fegato visti i travasi di bile che procura) è pronta per la stagione calcistica. Malgrado i problemi che hanno accompagnato l'avvio della preparazione, ti avvii su Viale dei Gladiatori (siamo nei pressi dello Stadio Olimpico) con l'entusiasmo di sempre pronti ad assistere alla prima partita in casa.
F., L. e V. camminano dopo aver parcheggiato la macchina...

F: ammazza che caldo
L: dillo a me che in Tevere ce vado con la crema solare
V: sbrigamose che manca solo un'ora e mezzo all'inizio
F: dovemo aprì i cancelli noi st'anno?
V: è la prima de campionato, mica vorrai arrivà tardi eh?
F: almeno aspettamo il pullman dei giocatori e poi entramo
L: io devo pijà il caffè sennò non salgo manco gli scalini
F: lo scorso anno se vinceva prendendo il caffè prima vè?
L: avoja
F e V (in coro): olè

(sirene in lontananza)
F: arriva il pullman
V: me faccio investì così se fermano? Mexes è roba mia
F: io sò fedele e me faccio bastà il capitano
L: io me pijo il mister

passa il pullman della Roma... incitamenti, grida, applausi, cori. Apprezzamenti poco ripetibili su alcuni giocatori e si va verso l'entrata. Non ricordo il risultato ma temo nulla di esaltante

La stagione prosegue; nella Roma è andato via Rudi Voeller e come allenatore è arrivato il fratello salumiere di Peter Seller o, se preferite, lo zio del figlio della Pantera Rosa. L'entusiasmo per Gigi del Neri sulla nostra panchina è pari a quello di prendere il raccordo anulare contro mano. Qualche risultato arriva, nulla di eclatante...

Location: ari viale dei Gladiatori

F: ma com'è che sta strada pare sempre più lunga?
L: pare la via crucis
V: la croce cell'avemo in panchina
F: ma perchè voi lo capite quando parla?
L: secondo me non lo capiscono manco i giocatori
V: infatti se vede da come stanno in campo...

(sirene in lontananza)
F: arriva il pullman
V: chiamame quando non se vede il salumiere
L: speramo de vince almeno oggi
F: girateve, sta passando ora. Almeno ci rifacciamo gli occhi prima di distruggerceli vedendoli in campo
V: ma quello è Perrotta ed è pure brutto!
L: non je la posso fà
F: ma Del Neri usa un camice?

passa il pullman della Roma... un paio di applausi, qualcuno prega, altri chiedono tre punti. Calati anche gli apprezzamenti poco ripetibili su alcuni giocatori. Caffè pre partita, secondo caffè per combattere la sonnolenza causata da avvincente spettacolo offerto sul campo. Il risultato? Sicuramente non abbiamo vinto. In compenso gli sbadigli hanno raggiunto livelli da guinness dei primati.


Si arriva al finale di stagione, la Roma ha nuovamente cambiato allenatore e sulla panchina è arrivato Bruno Conti. All'orlo della serie B, ci salviamo alla penultima (o terzultima non ricordo) giornata con un gol di Cassano.

Location: viale dei Gladiatori

L: ma non finiscono mai le partite st'anno?
F: ma che ne so, dicono che sò 38 giornate, a me parono almeno 50
V: delle quali forse ne avemo vinte 4
F: davvero? io manco me le ricordo. Così tante?
L: ce lo prendiamo mò il caffè?
F: quando te pare, tanto me pare che la scaramanzia ha fatto la fine de Del Neri

(sirene in lontananza, arriva il pullman della Roma)
F: me sa che arriva il pullam. Leviamoci da qui in mezzo o ci mettono pure sotto sti rammolliti
V: ma se scansassero loro
L: eccheteli tiè
V: ......
F: ......
L: Bruno Conti ormai ha più tick che capelli
V: hai visto i miei si?
F: io ero giovane alla prima de campionato, mò paro la nonna di Del Neri
L: ma sò passati?
F: e che me devo pure girà dopo quanto le hanno fatte girà a me?
L: ecco
V: apposto

Una stagione esaltante che ha lasciato un segno indelebile...

martedì 27 settembre 2011

Vado alla posta: non aspettarmi per cena

Vai alla posta per spedire una raccomandata e ti rendi conto di come passerai la giornata all'interno dell'ufficio postale.
Per fortuna che non hai altri impegni fino alla chiusura delle ore 19; altrimenti saresti stato posto davanti all'amletico dubbio: spedisci la raccomandata o vivi la tua giornata da cittadino libero?
La devi spedire, ovviamente te sei ridotto all'ultimo giorno e ti rassegni.
Ti fai cogliere da un velato ottimismo e mentre arrivi all'entrata, prima del duetto con la macchinetta che distribuisce i numeri, pensi "se me dice bene me la cavo con 50 persone e per pranzo sono a casa".
Ore 10.08... ti poni davanti allo strumento definito, dai più tecnologici, l'eliminacode. Per i più antichi è "quellaffareinfernalechedainumericomeersuperenalottomanonsevince".
Sono io di fronte a lei, gialla canarino (o giallo limoncello a seconda dei gusti)la guardo e poi premo il tasto, una "P" che potrebbe stare per "provaci", "Poche persone" e puntualmente si tramuta in un "PORCA PUTT***". Ho il numero P387, BEN due sportelli aperti e siamo già al numero P192.
Torni a casa dopo appena 4 ore, sudata, stanca, tramortita nemmeno fossi reduce da una gita sulle Alpi insieme agli elefanti di Annibale. E ti accorgi che dovevi fare anche un conto corrente ma lo avevi chiaramente dimenticato a casa ed ora devi tornare in quel luogo. Ti organizzi, reciti un rosario e riparti alla volta del malvisto ufficio dove troverai le persone che quando ti hanno visto uscire ti hanno lanciato sguardi di fuoco e tra i denti ti hanno tirato un paio di accidenti perchè "hai già fatto" mentre loro sono ancora a fare la fila.
Vajelo a far capire che anche tu eri andato per una banale operazione e sei rimasto vittima di un sequestro di persona.

sabato 24 settembre 2011

La "cosa"

Interessante dialogo astratto ma, con un pizzico di fantasia e buona volontà, concreto allo stesso tempo.
F: te ricordi quella cosa che t'ho dato ieri?
L: quale cosa?
F: ahò dai, mica non te ricorderai? Il documento... quella cosa no?
L: ah si, l'ho cosata (leggasi: pagata) come me avevi detto
F: meno male sennò scadeva. A me ste cose (dicasi: scadenze/pagamenti/bollette) mandano ai pazzi
L: non lo dire a me. 'Na cosa (libera interpretazione) che non se spiega
F: l'importante è averla fatta, sennò lo sai che se salti ste cose (leggasi nuovamente: scadenze, etc.) passi i guai. Le scadenze su sta roba (variante di cosa - ndf) sono inesorabili e se paghi tardi arriva pure l'Equitalia come una mannaia.
L: eh lo so, io me le scrivo di solito ste cose (vedi sopra) o me le dimentico.
F: poi dammi la copia della cosa (evoluzione: ora è un bollettino pagato) versata così la scansiono e la mando per mail al commercialista
L: ok grazie, te la porto e te aggiungo pure un'altra cosa (indefinita, si presuppone un altro documento ma attediano conferme) da scansionare

martedì 20 settembre 2011

Due cuori ed un'iPad

Scena avvilente ieri sera al ristorante. Una coppia di fidanzati (o coniugi, o amanti, chi lo sa?) seduta al tavolo accanto al nostro.
Lui con l'iPad ovviamente collegato su Facebook. Lei con il cellulare incredibilmente connesso a Facebook. Le uniche parole che si sono scambiati durante la serata, prima dello show finale, sono state queste...
Lui "che prendi"?
Lei "il solito".
Arriva il cameriere il quale si mette ad aspettare che l'avvocato Agnelli de noantri finisse di postare il suo aggiornamento della bacheca (manco stesse acquistando le azioni in ribasso di una potente industria) e gli dice "puoi ripassare tra poco che devo finire di leggere una notizia?"
........ Ho trattenuto un commento che avrebbe causato un innalzamento della mia autostima ma il conseguente allontanamento dal ristorante.
A fine serata c'è stato il top(o) del top(o): lei dice a lui "non hai idea di cosa ha pubblicato il Mauri sulla mia bacheca". E lui, improvvisamente risvegliato da una sorta di coma ipaddiano, replica con un "L'ho visto, non lo vedi che sò collegato pure io?"

domenica 18 settembre 2011

"E' domenica mattina s'è svejato già il mercato...." (Porta Portese - C. Baglioni)






Domenica mattina a Roma
Domenica mattina a Milano
Due foto
Due metropoli
Indovinate qual'è Roma
Indovinate qual'è Milano

11 minuti a Ginevra, Milano, Roma e Napoli

Perché proprio 11 minuti? Per citare il titolo di un libro di Paulo Coelho, personalmente non il migliore dello scrittore brasiliano dal mio modesto punto di vista ma gradevole da leggere. Per Coelho questa manciata di minuti sono la durata effettiva di un atto d’amore, io tratto il più banale ritardo di un treno.

Ginevra: un treno che tarda 11 minuti? Non è mai successo. In caso si tratterebbe di un guasto ed al suo posto ne sono stati già inviati due in sostituzione giunti in perfetto orario per garantire ai passeggeri un servizio perfetto.

Milano: il solito ritardo causato dal treno in arrivo da Salerno. Passeggeri infuriati, ritardi nelle tabelle di marcia ed una giornata andata già a ramengo per questo ritardo causato dai terroni.

Roma: “Oggi c’avemo solo 11 minuti de ritardo, c’è andata de lusso, meno male va. Famo in tempo pure a fà colazione”

Napoli: (ore 10.45) “Il treno è partito?! E comm’è? Doveva partire alla 10.30 alle 10.42 ess è già partito? Uè tarda sempre 20 minuti e proprio oggi doveva partire in orario?!”

giovedì 15 settembre 2011

Un rapporto difficile

Ci conosciamo da anni, lei era già in casa quando io sono nata. Abbiamo avuto un rapporto normale fino ai 12 anni. Quando salivo su di lei erano tutti contenti per vedere i progressi e venivano addirittura appuntati. Nei primi mesi di vita vivevo tra lei ed il seggiolone.
Poi, all'improvviso, non ci siamo più volute bene come prima o, meglio, è lei che mi è diventata nemica.
Non credo di averle fatto nulla di male, ci sono sempre andata da sola anche se potevamo sembrare almeno in due. Ma lei non me l'ha mai perdonato evidentemente. Mai uno sconto, mai un minimo di elasticità per non far vedere che la situazione saliva a dismisura.
Lei è sempre lì, negli anni è cambiata nella forma, si è modernizzata ma è rimasta inesorabile come sempre. Non ti prende in giro, c'è da riconoscerle questo perchè ti dice la verità, amara e cruda ma sempre della realtà si tratta, tutto sta a saperla accettare, cosa che evidentemente a me non riesce bene. Bisogna apprezzare chi non ti nasconde il triste stato delle cose, non usa parole dolci per mitigare un trauma, non è certamente diplomatica e ti spiattella lì il tuo destino senza usare nemmeno un minimo di delicatezza.
Io le volevo bene, adesso la temo peggio di un esame universitario. Di notte anzichè gli incubi sull'esame di maturità dove tutti abbiamo temuto di presentarci impreparati, sogno di trovare lei sul tavolo della commissione anzichè la Divina Commedia.
Torneremo mai amiche come un tempo? Sarà dura ma intanto devo attuare un'opera fisica notevole... devo convincerla che quando mi PESO SONO SOLO IO E NON UNA COMITIVA DI PERSONE!!!

martedì 13 settembre 2011

Odissee lavorative (febbraio 2011)

Lunedì: si torna a Roma dopo trasferta in terra milanese (e relativa sconfitta della Roma, mi sembra evidente questo). Arrivo alla stazione Termini alle ore 12.30, pranzo veloce e salutare al Mc Donald ed altro treno per Velletri dove mi attendeva un brillante soprallogo alle 15.30. Faccio presente che la stazione ferroviaria de Velletri se trova a valle, il comune è chiaramente in cima essendo velletri una ridente zona dei castelli romani. Per farla corta me sò fatta 2 km in salita, sui san pietrini. C'è mancato poco che andassi diretta all'ospedale anzichè al comune per come ero stanca (il mio fisico da tap model non mi aiuta). Al ritorno è stato più semplice dato che ero in discesa e con la mia stazza si rotola più facilmente.

Rientro a roma alle ore 17.30, metro ferma nel tratto tra Termini e San Giovanni per colpa di un poveretto che s'è sentito male. Stringendo riesco a varcare la porta di casa alle 18.30 passate....

Martedì: treno alle ore 05.45 da Roma Termini per Falconara Marittima dove approdo alle 9.30. Da lì una diligenza mi porterà a Fano dove ho il sopralluogo alle 12. Finito ciò, devo rimediare un corriere o un ufficio postale per spedire subito documenti e relazione all'impresa dato che la gara è in scadenza e devo inviargliela il prima possibile. Se tutto va bene dovrei essere nuovamente a Roma per le 18 circa... e sperando che nessuno se senta male sotto la metro, per le 18.37 sono a casa.

Mercoledì: ho vinto un sopralluogo last minute a Paliano, in piena Ciociaria dai pizzi di Frosinone. devo ancora decidere se macchina o treno.... de sto passo a Roma Termini ce mettono una bandiera e quando passo me fanno fare un pit stop

Giovedì: sopralluogo a Roma in pieno centro storico, ergo macchina a casa e autobus con la gente che riesce a puzzare già alle 8 de mattina. La doccia, questa sconosciuta

Venerdì: ancora non lo so ma tanto qualcosa arriva di sicuro

Sabato: Roma - Napoli di campionato con la concreta possibilità di prendere altre 5 sberle come ieri sera (nota a posteriori: chiaramente la Roma ha perso)

Domenica: divento una figura mitologica metà donna e metà cuscino e vivo vegetando tutto il santo giorno

lunedì 12 settembre 2011

"da mercoledì 14 farà caldo"...

Con questa notizia ho iniziato la giornata. La domanda mi è sorta spontanea.... ma quello che abbiamo patito e stiamo patendo fino ad ora cosa era? Una prova generale di un caldo da record?
C'è solo una piccola (ironica) differenza con agosto: sono riaperte le scuole, il traffico è più in tilt di prima. La tangenziale è tornata ad essere un comodo parcheggio dove trascorrere delle ore come in un fermo immagine, per fare cinque chilometri devi uscire di casa con almeno un'ora di anticipo (facciamo anche un'ora e mezzo) e per le prossime ferie mancano appena 11 mesi. Però fa caldo, una temperatura abnorme che ti spinge solo dentro il mare o, non potendo, dentro al frigorifero della tua cucina. Come clima siamo in piena estate, la routine è quella del periodo natalizio e l'umore è nero come la pece. Cosa chiedere di più a questo settembre? Che so... un pò di pioggia e qualche grado in meno per fare sembrare questo mese colui che sancisce, tra 9 giorni, l'arrivo dell'autunno?

venerdì 2 settembre 2011

I virus sono come il 3570... non lasciano mai soli

Da una telefonata di routine scopri che al 2 di settembre i virus influenzali hanno già cominciato la loro opera.
Mio fratello è di colore tra il verde ed il bianco, un filo di voce e due occhiaie che arrivano all'altezza del tallone. Mi telefona, mi chiede se gli porto una medicina a casa. Vado e lo trovo ridotto un pò maluccio con problemi di digestione. "Che hai mangiato"?, domanda tipica delle madri che ipotizzano i loro figli a mangiare suole di scarpe fritte e lacci alla pizzaiola.
Facciamo un'analisi medica da esperti medici (che non siamo) e decretiamo la diagnosi "indigestione". Credibile visto che io e mio fratello non siamo noti per mangiare sempre cibi sani... non più tardi di una settimana fa eravamo affogati e contenti in una cena cinese.
Ma la nostra brillante diagnosi viene smontata dagli avvenimenti odierni... Mia suocera, e se tutte le suocere fossero come lei il termine non sarebbe dispregiativo, ha passato la nottata tra problemi di digestione ed una debolezza pressochè totale. Ed il medico, uno vero e non due improvvisati come noi, ha dato il verdetto "E' il virus che gira ora, prende allo stomaco".
Levando il fatto che nella mia famiglia non avremmo mai tentato la carriera medica, scopriamo così che i simpatici ed affezionati virus influenzali sono più puntuali di una cambiale. Agosto è passato, l'estate sta finendo (saluti ai Righeira... erano loro che la cantavano si?) ed eccoci di nuovo a combattere con questi sintomi. Come combatterli? Enterogermina, qualche integratori di sali minerali, tipo il classico Polase e speriamo che me le cavo.

martedì 30 agosto 2011

Indiana Jones e la risonanza magnetica




Telefonata al servizio sanitario nazionale....
F.( io): buonasera, dovrei prendere appuntamento per una risonanza magnetica
Tizia al telefono: ah vabbè, ma lo sa che parlamo del 2012 si?
F.: no, non lo so, me lo sta dicendo lei.
T: eh appunto. Prima del 2012 non se ne parla. Le serve ancora?
F.: ha presente che il 2012 ha 12 mesi un pò come tutti gli anni? Una parvenza di mese si può sapere o invoco la dea bendata?
T.: (risatina) simpatica la battuta, la rivendo ai prossimi utenti che chiamano
F.: non le chiedo i diritti sulla battuta ma per il mese del 2012 ho speranze di saperlo da lei o per lei il 31 dicembre del 2011 finisce il mondo?
T: ma lo sa che è proprio simpatica? noi romani siamo tutti ironici (risata)
F.: noi romani siamo ironici ed è risaputo come il fatto che al lavoro non ce va de fare un ca**o. Smentisce almeno lei sta nomina e mi dice il mese e magari pure il primo ospedale disponibile nel lazio o devo parlare con la Polverini per saperlo?
T: ho il terminale che mi programma fino al 31 dicembre. Per il 2012 chiami dalla prossima settimana.
Click...

Sono passate 24 ore prima che chiamassi nuovamente, tempo necessario per evitare di insultare l'operatore che avesse avuto la sfortuna di rispondermi.
Stavolta la faccio più breve....
F: Buongiorno, devo prenotare una risonanza magnetica a ginocchio destro e spalla destra
Operatore: (dopo avermi chiesto i dati anagrafici e quant'altro) A Roma?
F: se fosse possibile si
O: il primo appuntamento è per il 13 febbraio 2012 a Tor Vergata. Le può andare bene?
F: Ma davvero?
O: Si signora, i tempi sono questi
pausa riflessiva accompagnata da sospiro
F: Rinuncio, a me serve decisamente prima. La ringrazio, arrivederci

Chiamo una struttura pubblica, chiedo di poter fare la risonanza in intramoenia... Risultato? Appuntamento preso per il 7 settembre e 240 euro da spendere... Olè...

lunedì 29 agosto 2011

Roma senza traffico è come una modella con la cellulite...

Di questa crisi se ne parla da mesi ma noi comuni mortali la stiamo vivendo sulla nostra pelle da almeno un paio d' anni. Dopo il governo, che ha lasciato le aule aperte durante il mese di agosto, per fronteggiare la situazione del paese (ma la scorsa estate non se ne erano accorti?!) notiamo anche che Roma, a differenza degli altri anni, non si è interamente svuotata se non a cavallo di Ferragosto dove una fare una puntatina al mare è più un dovere che un diritto. Sono rimasta a Roma, come spesso mi accade negli ultimi anni, nel mese più caldo ed oltre al traffico, calato in virtù delle scuole chiuse, ma mai ridotto all'osso come in passato, ho potuto constatare due verità.
La prima: il tratto urbano dell'autostrada A24, Roma L'Aquila, è sempre e comunque trafficato! In entrata, fascia oraria 7/10, in uscita nell'orario tra le 16 e le 19. Sembra incredibile o una mia visione ma sia per esperienza personale che ascoltando i notiziari sul traffico potete starne certi: il traffico qui è ormai un classico un pò come il vento sul tratto di autostrada appenninico tra Barberino del Mugello e Roncobilaccio.
La seconda: alcuni ristoratori devono aver fatto un corso accelerato a Monte Citorio ma hanno saltato qualche lezione e della crisi non se ne sono accorti. Sono gravitata per un ristorante, del quale pubblicamente non è il caso di fare il nome ma in privato lo dico volentieri. Molto bello, aria condizionata, grande buffet di verdure al centro della sala, servizio veloce. Ho mangiato un antipasto di prosciutto e melone, un piatto di verdure grigliate del suddetto buffet, un caffè, un sorbetto al limone ed una bottiglia d'acqua. Costo del pasto? 32 euro..... Non sono tipo da fare storie per un conto, ho pagato e sono uscita ma devo dire che è stato più forte il contraccolpo del conto che il caldo all'esterno. Pensi ad un errore, controlli la ricevuta ma tutto corrisponde a quanto effettivamente hai mangiato... Forse il melone era stato acquistato da un pregiato venditore di ortofrutta di qualche emirato arabo? Il prosciutto era stato tagliato a mano con opera impreziosita da intarsi di qualche mastro artigiano? Non ne ho idea ma tant'è..........

Fa caldo ma il tormentone dell'estate è un altro

Ogni anno si ripete il ciclo del "tormentone" dell'estate con una canzone passata talmente tante volte per radio che hai due sole soluzioni: o la ami alla follia o strilli non appena partono le prime note. Ricordo il boom con "Hanno ucciso l'uomo ragno" degli 883 che nell'ormai lontano 1993 hanno caratterizzato un'intera stagione. Ma a Roma ci sono altri fenomeni che caratterizzano la città eterna e malgrado il caldo che fino a poche ore fa rendeva  impossibile l'ipotesi di mettere piedi fuori casa nella fascia oraria 9/22.... Parliamo, ovviamente di calcio. Al bar, al giornalaio, al semaforo o sulla metropolitana il famoso "essere o non essere" è diventato un più moderno "Totti o Luis Enrique"? Un dramma con il quale i calciofili di fede giallorossa convivono dalla serata infausta che ha visto la Roma eliminata ai preliminari di Europa League ad opera di un modesto Slovan Bratislava cinico e tagliente come il Manchester United. Ma l'eliminazione ha poca importanza. Torniamo al punto saliente, alla domanda critica che occupa spazi nei giornali, nelle radio, nei forum per non parlare dei social network dove l'argomento ha creato più gruppi e discussioni del terremoto in Giappone. Chi scegliere tra il simbolo della Roma, giocatore eccezionale che da oltre 20 anni porta la maglia giallorossa come una seconda pelle, ed il bel tenebroso tecnico spagnolo, giunto a Roma per importare dalla sua terra d'origine l'ormai stra-utilizzato (solo a parole) modello Barcellona?
Speriamo che i diretti interessati trovino loro una risposta convincente a questa diatriba in modo che si possa passare al problema successivo e restituire calma al popolo giallorosso che vive con poca serenità questa situazione all'alba di una stagione che, nemmeno iniziata, ha già salutato l'Europa.
Dal mio modesto punto di vista era meglio pensare a chi avesse ucciso l'uomo ragno piuttosto che correre appresso a queste beghe calcistiche, soprattutto poi pensando allo "sciopero", se tale si può definire, che ha lasciato gli appassionati di calcio a trascorrere una domenica senza partite. Ma se per una volta scioperassero i tifosi?